Consigli per vacanzieri (e non solo..)
A – Al mare
MEDUSE – In caso di contatto urticante, tenere al sole o immersa in acqua calda la parte colpita: il veleno delle meduse, infatti, perde di efficacia col calore. E’ possibile asportare i minuscoli tentacoli della medusa ponendo sulla ferita un po’ di crema da barba o rimuoverla con una spatola o O un coltello dalla parte non affilata.
Risciacquare e medicare eventualmente con una pomata a base di cortisone.
RICCI – Disinfettare la zona colpita e poi immergerla in acqua salata calda. Oppure applicarvi sopra un panno immerso in acqua calda: il calore riduce l’infiammazione e dopo circa 30 minuti sarà Più facile togliere gli aculei con una pinzetta.
Applicare eventualmente una pomata antibiotica per evitare infezioni.
PESCE RAGNO (o Tracina) – Questi pesci si mimetizzano solitamente sotto la sabbia e, se calpestati, iniettano con i loro aculei un veleno molto doloroso. In questo caso malaugurato, te- nere la parte colpita in acqua e ammoniaca per una mezz’ora.
I sintomi dolorosi si attenuano normalmente nel giro di un paio di ore. Si può eventualmente as sumere un antidolorifico e applicare poi una crema antinfiammatoria a base di cortisone.
B – Ovunque
API, VESPE, CALABRONI – In genere si tratta di una puntura solitamente fastidiosa, su cui si può applicare del ghiaccio ( no ammoniaca in questo caso! ), rimuovendo semmai l’eventuale pungiglione con una pinzetta. Alcune persone possono essere soggette a reazioni allergiche, con gonfiori, nausea, vomito, diarrea, difficoltà respiratorie, fino a rischiare lo shock anafilattico: con questi sintomi è alquanto opportuno recarsi a un Pronto Soccorso o chiamare il 112.
ZECCHE – Insetti nerastri dalla dimensione di una testa di spillo. Vanno rimosse entro una dozzina di ore, altrimenti trasmettono agenti infettivi. Per rimuoverle, vanno dapprima coperte con un poco di pomata o una goccia d’olio e poi afferrate delicatamente con una pinzetta e rimosse con un movimento rotatorio, come se fossero una vite.
MORSO DI VIPERA – Nelle zone a rischio è meglio procedere calzando scarponi e pantaloni
lunghi, scandagliando il percorso con un bastone e/o battendo forte i piedi (i serpenti sentono
infatti le vibrazioni). Non infilare mai le mani in buche, tronchi o tra i sassi di muretti. Nel malau
gurato caso di essere morsi, imporsi subito la calma: agitarsi serve solo ad accelerare l’entrata
In circolo del veleno. Non sempre, comunque, le vipere iniettano il veleno e raramente il loro
morso è letale: c’è dunque il tempo di raggiungere un Pronto Soccorso, dove sarà il medico a decidere come intervenire. Vanno evitati antichi palliativi, come quello di incidere la ferita e succhiare il veleno, come l’applicare un laccio emostatico o come iniettare sul posto un siero antivipera!
COLPO DI SOLE – Sintomi: viso arrossato, mal di testa, vomito, convulsioni, febbre, perdita di coscien- Za. Cosa fare: porre l’infortunato all’ombra e in luoghi ventilati (oppure arieggiarlo), porre impacchi freddi, ma non gelati, sulla fronte e sui polsi. Effettuare massaggi alle gambe e alle braccia, in direzione del Cuore. Allertare il 112 o il 118 o portare l’infortunato a un Pronto Soccorso.
COLPO DI CALORE – Sintomi: pallore, difficoltà di respirazione, nausea, vomito, febbre, pupilla rimpicciolita, possibile perdita di coscienza. Cosa fare: portare l’infortunato in un luogo fresco, arieggiato e ombreggiato; alleggerirlo da indumenti pesanti e slacciare cinture, colletti o altro di costrittivo; bagnarlo con acqua fresca alle tempie, al collo, ai polsi e somministrargli acqua, non fredda, a piccoli sorsi, purché l’infortunato sia cosciente. Allertare anche in questo caso il 112 o il 118 o portare direttamente l’infortunato a un Pronto Soccorso.